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Busto Arsizio - Sant'Anna
Il 23 ottobre
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Oggi a Busto vento e pioggia per @ilMorands che impavido ci racconterà il rione S. Anna . Sosteniamolo! #busto141 live.varesenews.it/Event/Busto_Ar…da Mariangela Gerletti tramite twitter 10/23/2013 6:23:56 AM
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Oggi a #busto141 - Sant'Anna c'è @ilMorands (ehm... lascia perdere la bici!) live.varesenews.it/Event/Busto_Ar… Chi twitta da lì?da Glocalnews tramite twitter 10/23/2013 6:57:55 AM
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Peccato per questo brutto tempo, potrete girare poco. Peccato perchè il nostro quartiere è uno di quei posti dove sembra di stare in un paese, ci si conosce tutti e ci incontra per strada. Certo non con questo tempo! Se passate vi offro una bella tisana calda :)
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Grazie Loriana, il nostro giornalista ne avrà bisogno! -
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Qui incontriamo subito tre mamme venute a portare i bimbi al nido. "Il Nido a Sant'Anna è ottimo, ne avevo sentito sempre sentito parlare bene e non posso che confermare" dice Ilenia Grignani, qui con le altre due mamme, Emanuela e Cristina. Non sono di Sant'Anna ma vengono da altri quartieri per l'asilo
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Iniziamo a raccontare anche un po' di storia: il quartiere in realtà è nato come "villaggio": Villaggio Sant'Anna era il suo nome ufficiale, ben staccato dalla città. La storia è iniziata nel 1956, un progetto da 3500 alloggi in una zona rurale tra Busto e Cassano (allora arrivavano a vivere a Busto circa 2500 persone in più ogni anno). Era un quartiere INA-casa, il grande progetto nazionale per dare dignità alle masse che emigravano dal Sud e dal Nord Est verso Milano, Torino, Genova. Le prime famiglie arrivarono nel 1961.
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L'architetto Enrico Castiglioni aveva 53 anni quando si cimentò con la progettazione del villaggio. Era una sfida enorme, per costruire una realtà nuova che fosse diversa dai quartieri disumani di palazzoni cresciuti nelle metropoli durante i primi anni del boom economico. Così descriveva l'idea della missione che aveva: "Il perchè di un quartiere organizzato? Per rendere civile l'abitazione di una comunità. La civiltà è di dare la casa sufficiente e i servizi organizzati e i costi sopportabili, ma in più qualcosa d'altro. La civiltà è dare tutto questo affinché il villaggio abbia un volto ed una fisionomia al punto che le persone riescano ad amare la loro casa e il loro quartiere. Altrimenti avremo fatto un insediamento di uomini, non ancora un centro civile". Ci è riuscito, l'architetto? Ci sono riuscite insieme, le persone venute qui da mezza Italia? Io sono incuriosito.
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Per rispondere al giornalista io credo che ci sia in parte riuscito. Vivo a S. Anna da 32 anni e non mi sento bustocco, ma "santannese". Una cosa importante va detta: il progetto aveva un'idea, una visione. Oggi si costruisce a casaccio e l'unica idea che muove il progetto sono i soldi.
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Concordo, oggi abbiamo voluto rendere merito anche ad un certo coraggio che esisteva un tempo, nel progettare
(Roberto Morandi) -
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Pinuccia Pizzini e Graziella Trupia del negozio di parrucchiera per signore. "Ho il negozio qui dal 1971, abito a Olgiate Olona" dice Pinuccia, la titolare. "È uno dei negozi più storici non avendo mai chiuso e tanti altri hanno chiuso". Dice che intorno al nido si vede tanto movimento, le sue clienti vengono soprattutto da fuori.
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Sant'Anna è... lo scopriamo in diretta con @ilMorands live.varesenews.it/Event/Busto_Ar… nella tappa di #141tour #busto141 http://pbs.twimg.com/media/BXPz9dnCIAAYNo6.jpg
da Marco Giovannelli tramite twitter 10/23/2013 8:09:54 AM -
Ancora uno scorcio del quartiere, tra case e giardini. La parrucchiera Pinuccia mi ha fatto notare che qui ci sono anche altri tre suoi colleghi parrucchieri: "Il posto è bello, anche se magari oggi non si vede molto per il brutto tempo. E poi ci sono tanti posti per parcheggiare". Insomma: altro che quartiere separato dalla città come si dice(va) spesso, di scambio con la città ce n'è molto
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già.. concordo!! in parrocchia abbiamo anche un bellissimo teatro, un dormitorio per i senza tetto e tanto verde... peccato che questa mattina il nostro don sia a scuola ad insegnare...
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Grazie Ale, infatti il don lo incontriamo dopo, quando finisce le lezioni -
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E siccome le brutte notizie non arrivano mai da sole eccone un'altra. La visita al Carcere di Busto che ci avevano dato per sicura fino a ieri sera è saltata. Non è arrivata l'autorizzazione da Roma. La burocrazia colpisce ancora. Dobbiamo accontentarci di questa foto d'archivio dell'esterno della Casa circondariale. Peccato e ringraziamo comunque i responsabili della struttura che sono stati molto disponibili.
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La struttura della Casa circondariale di Busto risale al 1984. Gli spazi detentivi sono costituiti da 4 sezioni di media sicurezza (di cui una, “aperta”, di detenuti definitivi; allo studio la possibilità di una seconda sezione “aperta”); 1 sezione di “collaboratori”; 1 sezione “transito” ; 1 sezione per detenuti tossicodipendenti in edificio separato dal corpo centrale; 1 sezione Infermeria (7 celle oltre alle stanze per le attività dei medici, la matricola sanitaria, la farmacia, l’ambulatorio odontoiatrico). Adiacente all’infermeria, sempre al piano terra e in assenza di barriere architettoniche, c’è il reparto per detenuti disabili. Completata in ogni sua parte diversi anni fa, questa sezione non è mai stata aperta.
Il problema principale del carcere di Busto è quello del sovraffollamento.
www3.varesenews.it -
Oltre all'interesse per le tematiche del carcere, ci eravamo illusi di poter assaggiare anche queste. Sono le praline di "Dolci Libertà" il bellissimo progetto avviato tre anni fa con la realizzazione di un laboratorio di pasticceria e cioccolateria all'interno del carcere bustocco. Qui l'articolo di Varesenews www3.varesenews.it e qui il loro sito dove si può acquistare anche online store.dolciliberta.com
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Questo è il dormitorio, l'unico della città di Busto (si parla molto di un eventuale dormitorio comunale, ma non c'è ancora). Ha 11 posti in cinque camere, oltre a una cucina. "Le persone che vengono qui sono seguite, ma si gestiscono anche da sole", dice don Giuseppe. Lo spazio del dormitorio è dentro all'oratorio e mi viene da pensare che è un bell'esempio che si dà: altrove la presenza del dormitorio solleverebbe forse paure, qui invece fa parte della comunità
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Intorno all'oratorio ci sono tanti campi e campetti da gioco. Una presenza storica qui è la Polisportiva Giovanile Salesiana, la Pgs. "Le attività sportive oggi le abbiamo soprattutto insieme alla parrocchia Santi Apostoli, abbiamo anche una squadra di calcio"
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