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Ispra
Il 141Tour sarà qui il 29 luglio






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Qui si fanno gli incontri della bottega. L'arredamento è dei Guardiani del Lago, associazione di volontariato che opera per la salvaguardia del Maggiore. Questi mobili sono realizzati con materiale di recupero.
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L'immancabile filiale della BpB Ubi Banca. Notate la scritta del mitico Credito Varesino
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Stiamo arrivando al Jrc percorrendo la ciclabile
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"Ma lei è venuto in bici?" Adelaide mi accoglie alla reception del Jrc
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Alessandra Tasca mi conduce nel tour al Jrc. Alessandra è un mix di culture: greca, italiana e americana. Ha un sorriso contagioso
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"Abbiamo modificato il concetto di come far visitare il centro approfittando di Expo. Lo stiamo testando"
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"Gli Open day sono andati benissimo: oltre 12 mila persone ad ogni edizione. Molti sanno che questo è un centro di ricerca, ma pensano che sia ancora legato al nucleare"
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Questo nuovo padiglione serve a far conoscere il Jrc sia per chi vive all'esterno ma anche ai tanti ricercatori che passano da qui. "È un modo nuovo per far sapere cosa si fa nel Centro"
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"Abbiamo rimodificato il concetto di come far visitare il centro approfittando di Expo. Lo stiamo testando
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Qui tutto è interattivo, il padiglione è diviso in dieci aree tematiche. E poi c'è la zona globo, che raccoglie i progetti globali cioè che vanno oltre i confini europei
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Qui si trattano alcuni temi come la salute del consumatore, l'agricoltura e il cibo.
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Da qui si vede il secondo reattore nucleare, che occupa il 10% dell'attività di ricerca, legata esclusivamente al tema della sicurezza
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Il Jrc è il braccio scientifico dell'Unione Europea, tra le sue missioni c'è anche quella di fornire una ricerca di base il più possibile armonizzata per tutti gli stati membri.
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L'Eurl (European Union reference laboratory for food contac materials) è un laboratorio di riferimento che qui a Ispra studia tutto ciò che viene a contatto con il cibo, dalle pentole alle confezioni. Da qui nascono le linee guida di riferimento per tutti i Paesi membri.
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Il valore della ricerca del Jrc sta nella sua assoluta indipendenza. È ricerca di base che poi serve a dare un indirizzo su quella specifica materia ai Paesi membri.
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La ricercatrice Sylvia e l'agricoltore Alex sono i protagonisti del cortometraggio del Jrc a Expo. Presto sarà visibile sul sito.
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Siamo nel reparto api, fondamentali per la biodiversità. Quelle italiane non sono in pericolo, anzi sono forti. Ci sono più di 20mila specie di api, di cui 4 mila in Europa. Ognuna è responsabile dell'impollinazione di una pianta.
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La mappa del suolo europeo, per capire cosa c'è sotto i nostri piedi. Se si rovinano 50 centimetri di suolo ci vogliono 5 mila anni per rinnovarlo
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La mappatura del suolo è un progetto extraeuropeo, partito dall'Europa e poi allargato ad altri continenti. Materiale disponibile sul sito ec.europa.eu/jrc
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Il Jrc usa i satelliti per il monitoraggio del traffico marittimo, delle foreste e dei terreni dedicati all'agricoltura, per la mappatura degli insediamenti umani, per l'elettromagnetismo (il laboratorio per i test è a Ispra), per la geolocalizzazione e per gli stati di crisi
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Ecco la rappresentazione sul globo della propagazione dello tsunami
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Il Jrc è un'esperienza entusiasmante per adulti e bambini
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Ad attendermi fuori il Jrc c'è la pioggia e io sono in bici. Ah, un'avvertenza, d'ora in poi non chiamatelo Euratom o Ccr, ma Jrc (Joint Research Centre)
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Non perdetevi l'Agosto isprese guardate che programma! E per il progetto 141Expo hanno dedicato un'intera serata al gemellaggio con il Senegal
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E questo un singolare concerto con una banda di 24 ottoni che viene dall'Inghilterra. Da non perdere!
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La bottega del Romeo organizza ogni anno la Mangia, Bevi e Bici ( il 13 settembre, è una domenica) pedalata non competitiva con vari percorsi alla scoperta delle bellezze artistiche, naturalistiche e della buona cucina del basso Lago Maggiore. Quest'anno per la prima volta si va anche sul lago di Commabbio.
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Alla Libreria della Bottega del Romeo ritroviamo Alessandra Doridoni. Ricordate la rete di imprese Acqua e Bici realizzata con Maria Brovelli del cantiere nautico di Ranco? Un pezzo del progetto è gestito dalla Bottega del Romeo
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Quest'anno la Mangia Bevi e Bici valorizzerà alcuni luoghi artistici, tra cui la cappelletta del Monzeglio, dove ci troviamo in questo momento con Lorenzo Franzetti. "La cappella contiene affreschi del '500 che andrebbero tutelati dal degrado. Noi vogliamo sensibilizzare le persone sull'importanza del recupero di queste opere. Sulle pareti ci sono graffiti cinquecenteschi come appurato dai rilievi del professor Gheroldi"
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Allo Sciatt gord si raccolgono i mirtilli dalle piante, si pesano e si pagano. Si coltivano anche lamponi e more, 3500 piante distribuite su un ettaro, dodici varietà di mirtilli. Nella foto Aulo Binda che insieme alla figlia Martina conduce l'azienda agricola
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Il concime per i frutti di bosco lo forniscono due cavalli.
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Siamo nel laboratorio dell'azienda agricola "La zucca di Cenerentola" con Debora Armiento. "Io coltivo frutta e verdura certificata e biologica, ma vado oltre perché nel mio orto sinergico non faccio nessun tipo di trattamento. La terra viene lavorata solo il primo anno e poi non si tocca più. Lasciando indisturbato il terreno si recupera un ecosistema tra ciò che sta sopra e ciò che sta sotto che permette alle verdure di crescere più forti. Le piante sudano parte dei loro zuccheri nelle radici per nutrire i microrganismi del terreno. Se io arassi ogni volta, questo substrato biologico morirebbe e la pianta si indebolirebbe"
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Debora poi vende i suoi prodotti freschi o trasformati in conserva, confetture extra dolcificate con zucchero di canna, o senza zucchero, salse per formaggi e succhi di frutta.
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Debora è laureata in scienze biologiche e ha fatto una scelta di vita. "Facevo la pendolare a Milano e lavoravo come manager alla Siemens, non era vita. E quindi ho scelto la terra. Ultimamente come me ce ne sono tanti".
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Siamo con Matteo Petullo giovane imprenditore del settore abbigliamento, produce camicie: "Io amo la qualità ed è per questo che sono ritornato in Italia, perché solo qui si può fare camiceria di alto livello. Competere sul prezzo non è la via da seguire per distinguersi, nemmeno con i saldi che io non faccio mai. I miei prezzi sono democratici vanno dai 59 ai 69 euro e garantiscono qualità assoluta".
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"Le mie camicie sono Made in Italy al 100 per 100, dal tessuto alla confezione. E sull'ultimo bottone c'è sempre il tricolore"
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"Tra i miei clienti - dice Petullo - ci sono molti stranieri, danesi: tedeschi, norvegesi. Amano il Made in Italy. Per me è una soddisfazione perché la nostra tradizione nel settore va di pari passo con un'eccellenza riconosciuta. Sono contento di essere ritornato in Italia e per riconoscenza al mio paese sto disegnando una camicia Made in Ispra"
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