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Origgio
Il tour sarà qui l'8 giugno


che coinvolge Uboldo-Cerro Maggiore-Origgio. "Coinvolge 800mila quadri di territorio di Origgio. Fino ad ora è un Plis, a breve diventerà un parco riconosciuto anche a livello regionale"

"Abbiamo però avuto anche nuovi insediamenti, per esempio con Medicare: sono in una fase un po' di stand-by, ma qualche assunzione è stata fatta anche qui". Il distretto chimico-farmaceutico dà molto lavoro in un paese che così ha una minore quota di pendolarismo verso Milano, anche perché non ha una stazione.



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Tutte le date del tour - www3.varesenews.it
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Villa Borletti, pur in gran parte recuperata, non è ancora usata, si sta ancora discutendo dello strumento di gestione, da parte delle associazioni o di una ipotetica Fondazione. "È un bene della cittadinanza, si sono spesi soldi, è giusto che venga resa fruibile", dicono quelli della Pro Loco
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Andrea Burruto, della Pro Loco, lavora all'industria farmaceutica Euticals ed è "di famiglia origgese doc". Origgio è ormai storicamente un polo produttivo per le industrie farmaceutiche, anche multinazionali che commerciano i prodotti più noti. Hanno sede qui Euticals, Novartis, Sanofi: "Fino ad un anno fa eravamo abbastanza tranquilli, da un anno la crisi colpisce notevolmente. Sanofi Aventis ha deciso di delocalizzare: a Origgio rimane solo la linea di produzione liquida per l'Enterogermina, mentre è previsto il trasferimento della linea del Maalox", spiega l'assessore Evasio Regnicoli.
"Abbiamo però avuto anche nuovi insediamenti, per esempio con Medicare: sono in una fase un po' di stand-by, ma qualche assunzione è stata fatta anche qui". Il distretto chimico-farmaceutico dà molto lavoro in un paese che così ha una minore quota di pendolarismo verso Milano, anche perché non ha una stazione. -
A Origgio da una quindicina d'anni si sta costruendo un percorso di sculture nel paese, opere d'arte di artisti locali e internazionali nelle piazze o nel rotonde, realizzate alla Fonderia Artistica Vaghi. Qui una scultura del varesino Angelo Maineri, le cui forme "dialogano" con il campanile in mattoni della chiesa di San Giorgio.
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Origgio è legata alla famiglia Borromeo, in particolare il ramo angerese, estintosi con la morte di Antonio Renato Borromeo (1686). La vedova Elena Visconti di Cislago legò alla parrocchia molti quadri e fece apportare delle sostanziali modifiche alla casa parrocchiale. Dopo la sua morte, ne 1711, dispose che venissero traslati nella chiesa parrocchiale i resti di san Vittore: la cerimonia avvenne il 7 settembre 1713. Le spoglie del santo sono ancora oggi conservate in chiesa.
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