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Uboldo
Il 141Tour sarà qui il 27 maggio
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Uboldo nel progetto 141Expo di Varesenews è gemellato con la Birmania. Guarda il sito: www.141expo.com
La tappa del Tour nel 2013 live.varesenews.it
Per partecipare: - commenta qui; su Twitter e Instagram usa #uboldo






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Il cartello all'ingresso di Uboldo, proprio alla base dell'edificio oggi dismesso che una volta, fino a 15 anni fa, era la sede principale dello storico biscottificio Lazzaroni
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Uboldo si prepara al Palio, competizione molto sentita tra le contrade del pese
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Andiamo nel parco dei Mughetti dove dobbiamo incontrare i responsabili di una rinomata Cascina
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Ed ecco l'ingresso della Cascina Leva, dove producono carni e salumi da loro allevamento
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Ci accoglie Andrea Leva, 29 anni. I nonni avevano iniziato l'attività di allevatori negli anni '50 aprendo anche un salumificio. Oggi lui è la terza generazione che gestisce l'attività della Cascina: "Oggi facciamo allevamento di suini destinati alla filiera del prosciutto di Parma. Portiamo noi a macellare gli animali e produciamo salumi"
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La cascina ha un grande cortile tra vecchia struttura e nuovi restauri
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"Abbiamo circa un migliaio di maiali dislocati tra qui e l'allevamento di Turate"
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Morrisot è una cavalla di 7 anni; è zoppa perché correndo si è fatta male: "Oggi si occupa di accogliere i bambini. Ci stiamo attrezzando infatti per diventare fattoria didattica".
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Una delle celle di stagionatura: "Facciamo coppa, pancetta, lardo, salame di coscia, salame a pasta fine, nocetta e stiamo provando a fare la culaccia. E' come il culatello ma manca la noce, che è una delle cinque fese del prosciutto"
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Lo spaccio che è aperto venerdì, sabato e domenica. Oltre ai loro salumi e alla carne di maiale qui vendono anche carne di manzo di un allevatore varesino: "Vogliamo mantenere una filiera molto corta".
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La cascina Leva pensa anche a ingrandirsi: "Abbiamo appena rilevato questa vecchia stalla che diventerà una zona attrezzata per allevamento e fattoria didattica. In più ci saranno spazi per eventi con area barbecue libera per tutti"
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"Andrò sicuramente a Expo. Ci vado per curiosità e perché può essere utile a sensibilizzare le persone sulla cultura del cibo. La nostra idea è seguire il desiderio delle persone di sapere cosa mangiano. Sicuramente può influenzare le opinioni della gente e spingerle a porre un'attenzione in più a questo tema".
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Fuori dalla Cascina Leva ci troviamo in pieno Parco dei Mughetti
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Tornando verso il centro del paese ci imbattiamo in un panificio artigianale.
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Antonio Mazzitelli, 56 anni, con il figlio Stefano, 22. Il primo è titolare con la moglie Eugenia Saibene del panificio Pasticceria caffetteria Splendor Pan 2: "Era la ditta Splendor pan di mio suocero e c'era dal 1958 come panificio. Abbiamo anche un negozio a Rescaldina. Non si fa più rivendita e forniamo solo i nostri negozi. Noi ci difendiamo abbastanza bene, la crisi l'abbiamo sentita marginalmente. Abbiamo anche una figlia che adesso è nel negozio di Rescaldina".
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Eugenia a servizio nel panificio. Antonio racconta i nuovi progetti: "Vogliamo fare un proseguimento del capannone dove realizzare un punto ristoro in stile far west per famiglie, senza far pagare il coperto".
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Storie di #cibo a #uboldo . #141tour di @varesenews racconta i temi di #expo2015 sul territorio di #varese . In diretta live.varesenews.it/Event/Uboldo_2da 141Expo tramite twitter 5/27/2015 7:27:25 AM
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Quattro forni di cui due attivi: "Il laboratorio è grande anche perché prima mio suocero aveva cinque negozi e si facevano le fiere. Servivano anche la fiera di Milano e si producevano 5 o 6 mila panini alla volta".
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Il reparto impasti e lavorazione sui tavoli: "siamo in quattro, cominciamo alle 2 e mezza di notte e proseguiamo con due operai fino alla 8 del mattino. Noi poi proseguiamo con la pasticceria e le pizze"
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La famiglia al completo mostrata con orgoglio da Antonio in stile country.
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"Ad Expo mi piacerebbe andarci e spero sia una cosa positiva. Anche per conoscere altre culture, non solo per commercio ma anche per ampliare le conoscenze. Sicuramente può sensibilizzare le persone a rispettare maggiormente una produzione artigianale del cibo".
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Antonio mostra la ricetta del pane italiano che dovrebbe essere presentato a Expo, è la ricetta del pane italiano al cento per cento, con prodotti totalmente italiani.
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Antonio mostra in pani di sua ricetta: il michelin, il cazzillo e il coccodrillo
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Da sinistra: il paillasse che ha ben 72 ore di levitazione, il panda con le fibre con una parte del ricavato che va al Wwf, e il risultato della nuova ricetta del pane italiano.
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Ci spostiamo nella contrada San Cosma, dove proseguono i preparativi per il palio
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Il monumento degli Alpini in piazza mercato
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Qui incontriamo Giansante Castellini, presidente di Eco90, associazione di iniziativa ambientale nata nel 1990 per contrastare la collocazione di una discarica in paese
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Il percorso vita impreziosito dal giardino botanico di Uboldo, curato da 13 anni dall'associazione Eco90 con il sostegno del comune e della scuola media Alessandro Manzoni. Con l'attivo impegno del curatore Gianni Riva, esperto botanico
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L'ingresso del giardino botanico: una camminata tra piante di tipo diverso ormai cresciute e curate negli anni
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Gianni Riva, 57 anni, in pensione da pochi anni, oggi dedica il suo tempo alla passione per la botanica e alla conservazione degli ambienti naturali. "Questo giardino è botanico diviso in tre aree: la prima è il bosco lombardo. La seconda area tematica riguarda le specie rare della flora italiana di cui molte rischiano l'estinzione. Tutte specie autoctone riprodotte in natura di provenienza locale.
La terza area riguarda i piccoli frutti, piante che possono essere usate nel presente e nel passato" -
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Riva: "Qui c'era un grosso buco usato come destinazione finale delle acque del fontanile San Giacomo che creava un piccolo laghetto. Alla fine era diventata quasi una fogna. La buca negli anni 80 venne coperta. Da qui, dopo un gran lavoro dei volontari che hanno preparato il terreno, abbiamo fatto nascere il bosco botanico".
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Mario Martina, Giansante Castellini, Nello Turchetto e Gianni Riva. Tutti volontari di Eco90. Castellini: "Qui piantiamo anche le piante della festa dell'albero. Abbiamo avuto l'idea di mettere piante con una logica, per la creazione del bosco. Tutte le piante sono state messe con l'aiuto dei ragazzi. Un'iniziativa che dura da 13 anni, ogni anno con 10-15 piante nuove. L'obiettivo adesso è la conservazione, non solo la creazione. Dobbiamo evitare l'abbandono. La popolazione all'inizio non capiva, ma adesso comincia ad apprezzare".
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Una rovere che è un reingresso nei nostri boschi
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La quercia troiana, detta franio, tipica della Grecia ma presente anche in Puglia.
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Il rampicante caprifoglio mediterraneo intorno alla pianta
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Quercia Vallonia, quasi dieci anni, anche questa tipica della Puglia. Pianta rarissima e da proteggere secondo i compilatori della flora italiana.